Trasgredire e rifiutare le regole è una fase comune a tutti i bambini perché è attraverso ciò, che il bambino esplora se stesso, differenziandosi dalla figura genitoriale. È pur vero che alcune situazioni mettono a dura prova i genitori creando loro stati d’ansia, sensi di colpa ed un generale senso di insicurezza.

Cercare di capire i motivi che sono alla base del comportamento  di un bambino,  evitando di considerarlo “solo un capriccio”, permette di rispondere in maniera coerente al bisogno che egli esprime, aiutandolo a sentirsi compreso e di conseguenza a comprendere. 

Chiare, semplici e ragionevoli regole di convivenza familiare e sociale aiutano la crescita e lo sviluppo dei bambini. 

Il “no” da parte dell’adulto permette un allenamento all’interno di una situazione spiacevole, entro la quale i bambini dovranno trovare un modo, personale, per far fronte alla situazione confrontandosi con le proprie risorse o scoprendone di nuove, acquisendo fiducia e sicurezza nelle proprie capacità. 

Inoltre il “no” significa essenzialmente, stabilire una distanza tra un desiderio e la sua soddisfazione.

E le conseguenze? 

I bambini devono poter imparare che tutte le azioni hanno le proprie conseguenze nell’ambiente e i genitori, possono reagire in maniera diretta rispetto ai loro comportamenti. La conseguenza deve essere proporzionata e temporalmente vicina, per far sì che sia chiaro il legame tra il comportamento e l’effetto corrispondente. La situazione va presentata positivamente, ad esempio: “Se mi aiuti a sistemare avremo più tempo per giocare”, piuttosto che: “Se non mi aiuti a sistemare non potrai giocare”.

L’opzione meno appropriata da scegliere come conseguenza di un comportamento non idoneo è privarli dell’affetto. 

È naturale che i genitori si arrabbino e che i bambini imparino che ciò è una conseguenza  al  comportamento sbagliato, ma hanno bisogno di sapere che il rapporto con i genitori non si modificherà in relazione alle loro azioni. Inoltre impareranno anche prendendo esempio dalla capacità dei genitori di mettere da parte la rabbia.

Dott.ssa Elisa Resta

Psicologa – Psicoterapeuta