Negli ultimi cinquant’anni le malattie allergiche sono diventate sempre più diffuse e possono comparire a qualsiasi età; sono il frutto dell’esposizione a certi fattori ambientali in soggetti con particolari predisposizioni genetiche. Negli ultimi anni la scienza ha tentato di individuare le cause di tale predisposizione, ma gli studi di ereditarietà hanno riscontrato che molti fattori genetici agiscono principalmente attraverso una complessa interazione (epigenetica) con i fattori ambientali. L’esistenza di una malattia allergica in famiglia pertanto gioca un ruolo nell’aumentare il rischio di sviluppare allergia, ma non è detto che chi abbia genitori sani sia del tutto al sicuro.

Appare quindi chiaro che l’esposizione agli allergeni è cruciale nello scatenare l’insorgenza della malattia. Le mutate condizioni socio-economiche, l’inquinamento atmosferico, gli ambienti cittadini, il fumo attivo e passivo, le mutate abitudini alimentari, l’alterazione della flora intestinale, certe esposizioni infettive e microbiche o mancate tali, sono considerati le cause principali della rapida diffusione di allergia. Ci sono poi le esposizioni persistenti ad allergeni domestici, come gli acari, le muffe e i peli di animali, o allergeni esterni, come i pollini. Sembra che il periodo e l’intensità dell’esposizione ad allergeni nel corso della vita giochino un ruolo fondamentale nel determinare il rischio di comparsa di problemi, soprattutto nei primi anni di vita. La storia naturale delle malattie allergiche è un cammino che inizia da bambini o prima di nascere ed è caratterizzata dalla tipica sequenza di sensibilizzazione ad allergeni e manifestazione di sintomi che compaiono ad una certa età della vita (nei primi mesi o anni o età adulta), persistono per anni o decenni, o possono mostrare la tendenza a remissione spontanea con l’età.

Nei primi anni di vita sono più frequenti la dermatite atopica e le allergie alimentari, mentre nelle età successive generalmente si manifestano la rinite e l’asma. È ben noto che gli allergici sono a rischio di sviluppare sempre più allergie nel corso della vita ed i sintomi sono presenti isolatamente o in combinazione.

Che cosa si intende per allergia?

Per allergia si intende una risposta anomala del sistema immunitario, scatenata dal contatto con sostanze estranee all’organismo che comunemente sono innocue. Il bambino ereditariamente predisposto (spesso si tratta di un bambino nato da genitori allergici), quando viene a contatto con sostanze estranee normalmente innocue (gli allergeni), produce con molta facilità e in grande quantità un tipo di anticorpi, le immunoglobuline E (reagine, IgE) che scatenano le reazioni allergiche e le malattie allergiche. L’allergia è quindi una condizione in cui il sistema immunitario riconosce una sostanza estranea normalmente innocua (l’allergene), come se fosse un agente aggressivo da cui difendersi energicamente scatenando una violenta reazione infiammatoria.

Dott. Leonardo Loroni

Specialista in Pediatria