Dott. Piergiorgio Vasina – L’artroprotesi dell’anca in mininvasiva, per via anteriore, con tecnica A.M.I.S. (Anterior Minimally Invasive, Surgery), anche bilaterale.

Una tecnica innovativa consente l’impianto di artroprotesi d’anca senza sezionare nessun muscolo, con una piccola incisione e una ripresa funzionale più rapida.

La perdita ematica è minore, permettendo, nei casi che lo necessitano, di eseguire l’intervento contemporaneamente in entrambe le anche.

Grazie ad un dispositivo meccanico di posizionamento dell’arto, che permette rotazione, estensione ed adduzione, la tecnica viene resa riproducibile, e può essere eseguita anche da un solo operatore con l’aiuto di un semplice braccio meccanico pneumatico cui vengono collegati i divaricatori; questo dispositivo rende possibile affrontare per via ANTERIORE anche anche displasiche fino ad un grado 3 di Crowe e l’impianto di cotili a fissazione iliaca.

“Attualmente eseguiamo la quasi totalità delle artroprotesi d’anca con questa tecnica” riferisce il Dott.Pier Giorgio Vasina, già  primario dell’Ospedale Mazzolani Vandini di Argenta (Ferrara), ed attualmente libero professionista del gruppo Garofalo Health Care, nella sede di Domus Nova (Emilia Romagna – Ravenna) “escludendo solamente pazienti affetti da lussazioni iliache di grado 4 di Crowe, alcuni portatori  di mezzi di sintesi precedentemente impiantati, ma includendo marcati dimorfismi, portatori di artrodesi e portatori di protesi di ginocchio”.

“Dal 2006” prosegue “è diventata quindi la nostra tecnica di scelta nelle coxartrosi non complicate, ed attualmente, dopo 16 anni di esperienza, anche in quelli a media e alta complessità, con una casistica di quasi quattromila anche operate”.

È possibile eseguire l’incisione chirurgica anche trasversalmente, lungo il prolungamento laterale della piega inguinale, con un risultato estetico ancora maggiore in quanto eseguita secondo le linee di Langher, che sono alla base della chirurgia plastica, ed anche di quella estetica (tecnica denominata con incisione bikini).

La curva di apprendimento è relativamente lunga, ma la metodica si sta rapidamente diffondendo grazie ad un sistema di istruzione che prevede corsi di addestramento in sala anatomica, la frequenza nelle sale operatorie di chirurghi esperti, e l’affiancamento dei neofiti durante i primi interventi da parte di tutor, appunto, molto esperti. 

I nuovi modelli protesici con stelo corto in leghe di titanio e niobio con le superfici di attrito in ceramica-ceramica, si sono rivelati particolarmente adatti alla via chirurgica anteriore A.M.I.S., permettendo di allargarne l’impiego anche a casi più complessi, come displasie, coxa profunda, brevità del collo femorale, esiti di artrodesi e portatori di protesi di ginocchio.

Nel mondo la tecnica A.M.I.S. viene utilizzata in 80 reference center, di cui 60 in Europa, fra cui il nostro, che si occupano della educazione e training dei chirurghi che la vogliono apprendere; sono già oltre 70.000 i pazienti trattati, ed il numero degli utilizzatori della metodica è in costante aumento.

Ulteriori contenuti al sito dedicato: ancamininvasiva.it