Oggi parliamo di come risolvere un problema al piede molto diffuso soprattutto tra le donne: l’alluce valgo.

La tecnica percutanea mini-invasiva rispetto ai sistemi tradizionali, riduce le complicazioni e i tempi di recupero (immediata ripresa della deambulazione) e oltre a praticarsi in anestesia locale è molto meno dolorosa. Le molteplici tecniche chirurgiche tradizionali prevedono incisioni di almeno 2-3 cm, necessarie a visualizzare “ad occhio nudo” il segmento osseo su cui intervenire e si servono di mezzi di fissazione metallica che spesso rimangono in sede (viti, placchette, chiodi): tutto questo richiede in genere una prolungata convalescenza, con un aumento delle complicazioni e dei tassi di infezione.

La tecnica percutanea mininvasiva prevede, invece, l’introduzione di piccole frese (tipo quelle da dentista) attraverso incisioni puntiformi della cute (di circa 2 mm) a livello della regione anatomica da trattare, consentendo di rimodellare le sporgenze ossee e di correggere l’asse del dito.

Il riallineamento osseo viene controllato mediante una strumentazione radiologica digitale presente in sala operatoria che consente al chirurgo di visionare a “monitor” il grado di correzione ottenuta in tempo reale.

Il mantenimento della correzione è affidato esclusivamente ad un bendaggio specifico che il chirurgo confeziona in sala operatoria e che consente una deambulazione immediata, data l’assenza di mezzi di fissazione metallici (viti, chiodi, ecc.).

Con l’utilizzo di questa nuova tecnica, il paziente può immediatamente riprendere la deambulazione senza dolore già all’uscita dalla sala operatoria con l’ausilio di una calzatura apposita a fondo piatto e rigido, per poi passare, dopo qualche giorno, a calzature comode.

Dott. Riccardo Casto

Medico- Chirurgo

Specialista in Ortopedia e Traumatologia