Nel 2014, in Italia, 7.360 incidenti d’auto e 231 morti: questi i danni provocati sulle strade dalle apnee notturne. Si stima che circa 2 milioni di italiani soffrano di OSAS (sindrome delle apnee ostruttive del sonno) con un’incidenza particolare tra chi ha più di 60 anni. Il collegamento tra questa malattia e incidenti stradali è noto da tempo, tanto da indurre normative in tutta le UE. Dal gennaio 2016 anche l’Italia ha recepito la direttiva UE sulla patente di guida, con decreti del ministero dei Trasporti e della Salute che impongono di inserire l’informazione sul documento e di subirne il ritiro nel caso in cui la sindrome non venga adeguatamente curata.
Chiunque può trattenere il respiro (apnea); però quando la pausa si prolunga per più di 10 secondi, allora il fenomeno diventa anormale. Se si ripete per molte volte nella notte, può comportare rischi importanti anche durante la veglia. Con i ‘micro risvegli’ di notte a causa delle apnee, infatti, si ha eccessiva sonnolenza diurna, facile irritabilità, perdita di energia: una vera malattia. Ci sono molti elementi di rischio: i due terzi dei pazienti affetti da apnee notturne è obeso, spesso con la pressione alta e l’abitudine a fumo e uso di alcool.
Poiché la percezione del problema da parte delle persone è molto ridotta, è essenziale un corretto inquadramento: la storia di apnee notturne, di facilità ad addormentarsi durante le attività giornaliere, gli elementi di rischio, devono indurre a parlarne con uno specialista Pneumologo e a studiare il sonno notturno con un registratore miniaturizzato (polisonnografia).
Rilevata l’esistenza del problema, la prima scelta di cura è un corretto regime di vita: dimagrimento, eliminazione di sostanze alcol e fumo, cura dell’ipertensione, a cui si aggiunge la correzione della posizione del sonno. Inoltre, la maggior parte delle persone può risolvere l’OSAS con un allineatore della mandibola, senza dover ricorrere a mezzi invasivi come la ventilazione a pressione positiva (CPAP: una macchina che spinge aria a pressione nelle vie aeree attraverso una mascherina) o la chirurgia.
Nei Paesi nei quali la normativa è già attuata da alcuni anni, il numero degli incidenti stradali e quindi dei danni, correlati all’OSAS è drammaticamente calato: la prevenzione corre con noi!