La presenza di un’ernia inguinale può manifestarsi con la comparsa di un gonfiore a livello dell’inguine oppure con un dolore nella stessa zona che normalmente si aggrava durante il movimento fisico.
Per ernia inguinale si intende la fuoriuscita di parte del contenuto addominale attraverso un foro della parete muscolare o della sua componente “tendinea” che va quindi a localizzarsi a livello della regione pelvica.
La fuoriuscita dell’ernia inguinale è dovuta a fattori:
anatomici: nell’uomo vi è una zona di debolezza muscolare interna dovuta al passaggio del testicolo dalla cavità addominale allo scroto,
acquisiti: fra le cause che possono predisporre ad un indebolimento della parete muscolare favorendo quindi la fuoriuscita di un’ernia vi sono: patologie polmonari che causa tosse cronica, la stitichezza, l’obesità, la gravidanza.
congeniti: un alterato sviluppo della parete muscolare addominale
L’ernia inguinale non rappresenta di per sé un pericolo, ma può dare luogo a complicanze molto gravi che richiedono un intervento in emergenza. Ad oggi non è possibile identificare una singola causa che faccia sviluppare ernie, quindi è necessario valutare tutte le situazioni che causano un indebolimento della parete muscolare congenite o naturali in seguito a sforzi prolungati: sollevamento di carichi pesanti, sport, stitichezza, malattie polmonari con ripetuti colpi di tosse. Altre condizioni favorenti possono essere la gravidanza e l’aumento di peso.
Come non è possibile identificare un’unica causa dell’ernia inguinale è impossibile segnalare una sicura strategia preventiva, è comunque utile mantenere un peso corporeo normale senza eccessivi sbalzi, evitare (quando possibile) il sollevamento di grossi pesi, mantenere un buon tono muscolare di base.
Più l’ernia è grande più l’intervento chirurgico di correzione sarà indaginoso esponendo il paziente ad un maggior rischio di recidiva. Le complicanze dell’ernia inguinale sono rappresentate dall’intasamento e dall’incarceramento, condizioni nelle quali il contenuto dell’ernia inguinale non riesce più a rientrare autonomamente nella cavità addominale.
E’ fondamentale l’inquadramento iniziale, da parte del chirurgo, non solo della patologia ma anche del paziente.

Dott. Paolo Vanini

Chirurgo