La febbre è temuta dai genitori e da chi si prende cura dei bambini ed è una delle situazioni che scatenano ansia insieme alla tosse e al timore della meningite.

Occorre sottolineare che la febbre non è pericolosa per se stessa ma è parte di una risposta naturale dell’organismo alle infezioni. Non conviene trattare automaticamente la febbre nel bambino che non è sofferente. Di fronte ad un bambino febbrile bisogna valutare il rischio di una malattia grave sottostante tenendo conto dell’età. La categoria più a rischio è quella dei lattanti di età inferiore ai 6 mesi di vita e con temperatura superiore ai 39°C. In questo caso è necessario contattare al più presto il Pediatra curante o accompagnare il piccolo presso un Pronto soccorso Pediatrico.

Nei bambini di età superiore ai 6 mesi non si può utilizzare solo il  valore della temperatura per distinguere quelli che possono avere una malattia grave, ma è necessario basarsi sulle condizioni generali del piccolo. Il pediatra curante vi può essere d’aiuto.

Alcuni consigli per gestire la febbre:

  • i metodi fisici come le spugnature tiepide non sono raccomandati per ridurre la temperatura.
  • i bambini con febbre elevata non devono essere spogliati o vestiti eccessivamente
  • gli antipiretici vanno usati oltre che per ridurre la temperatura, anche per alleviare lo stato di sofferenza legato alla febbre.
  • i farmaci più frequentemente utilizzati sono il paracetamolo e l’ibuprofene e i due non vanno somministrati contemporaneamente
  • i medicinali vanno utilizzati solo finché perdura lo stato febbrile
  • gli antipiretici riducono, ma non annullano la probabilità di comparsa di convulsioni febbrili