Non è mai troppo presto per iniziare a leggere un libro al proprio bambino: ad esempio, a 6 mesi, il piccolo è già attratto dalle foto e dalle figure, l’importante è che il libro sia resistente, con pagine grosse, colori vivaci e contenente oggetti a lui familiari.

Con i bambini più grandi la lettura favorisce l’apprendimento di parole nuove e stimola la creazione di frasi e abilità narrativa, oltre a costituire un’occasione per stare insieme. Anche attraverso la lettura da parte dell’adulto il bambino è portato a familiarizzare con il materiale alfabetico e con le componenti grammaticali di una storia. “L’ascolto attivo” ha come obiettivo di stimolare iniziative comunicative da parte del piccolo, piuttosto che renderlo un ascoltatore passivo di ciò che viene raccontato; quindi l’adulto deve essere un partner comunicativo attento, attivo, responsivo e non un dominatore della conversazione.

I vantaggi di questa pratica sono la possibilità di svolgerla in un contesto naturale di vita, la facilità con cui può essere sfruttata e la grande “adattabilità”: vi è infatti una quantità di tematiche pressoché illimitata per andare incontro agli interessi del bambino. Con la lettura, si crea per i genitori l’opportunità di osservare le reazioni del bambino agli stimoli forniti, le sue iniziative comunicative, chiedergli come si sente e quali sono i suoi stati d’animo in relazione alla storia raccontata, lasciargli mantenere il controllo durante l’attività e rispettare le regole pragmatiche di una normale conversazione.

Incoraggiare il bambino a descrivere le figure e in seguito provvedere a espandere o riformulare le sue frasi, è un modo per fornirgli modelli di linguaggio adulto e corretto.

Qualche consiglio per mamme e papà:

Cosa occorre: utilizzate libri illustrati che assecondino e soddisfino gli interessi del vostro bambino.

Come leggere: adottate la buona abitudine di leggere per il bambino libri che gli piacciano e che lo incuriosiscano; potreste concentrarvi su un paio di parole nuove ogni volta che leggete insieme, rendendo partecipe il piccolo attraverso domande come ad esempio: “Cos’è questo?”, “Cosa sta succedendo in questa pagina/figura?”. Attenzione a non porre domande chiuse, alle quali potrebbe rispondere semplicemente con un “sì” o “no”. Dopo che avrà risposto, potreste far seguire ulteriori domande per aiutarlo a creare una frase, ad esempio quando dice il nome di un oggetto, potreste invitarlo a proseguire, chiedendo: “Per cosa lo usiamo?”. Inoltre anche voi potete espandere e arricchire ciò che è stato detto dal bimbo: in questo modo aggiungerete informazioni e inserirete anche le parti della frase che magari ancora lui non usa (come ad esempio gli articoli). Ogni volta che non sa rispondere ad una domanda, fornitegli la risposta giusta; importante invece è lodarlo e incoraggiarlo quando risponde correttamente.