L’occhio è l’organo più sensibile del nostro corpo ed è attraverso di esso che circa l’85% delle informazioni sensitive del mondo esterno raggiungono il cervello.
La visita oculistica è un passaggio fondamentale per diagnosticare, escludere o monitorare una patologia che interessa gli occhi, serve a valutare le condizioni di salute ed eventualmente stabilire le relative terapie.
Tramite gli accertamenti oculistici è possibile verificare ad esempio: l’abbassamento dell’acutezza visiva, le cause di annebbiamento o di presenza di macchie all’interno del campo visivo. E’ dunque raccomandabile eseguire esami oculari periodici, soprattutto se in famiglia sono presenti persone con patologie della vista.
L’esame del bulbo oculare esterno e del segmento anteriore permette di valutare tutti i processi infiammatori e degenerativi della congiuntiva, della cornea e delle strutture anteriori come il cristallino (es. congiuntiviti, cataratta).
La misurazione del visus, elemento fondamentale di una visita oculistica, è la misurazione dell’acuità visiva. Si tratta di una misurazione quantitativa della funzionalità dell’apparato visivo e viene espressa comunemente in decimi. Si fa spesso confusione fra decimi, che rappresentano le righe che la persona riesce a leggere con o senza occhiali, e le diottrie che rappresentano invece la misura del potere delle lenti.
La misura della pressione oculare è necessaria per determinare se c’è presenza di ipertono e di glaucoma.
Fundus oculi: esaminiamo la tua retina
Si tratta di un esame per studiare la parte posteriore del bulbo oculare, in particolare riguarda tutta la cavità vitreale includendo il corpo vitreo, la testa del nervo ottico, la retina centrale e periferica. Questo esame permette di rilevare la presenza di malattie della retina e del nervo ottico, quali ad esempio, la degenerazione maculare legata all’età e il distacco di retina.
Tomografia ottica computerizzata (OCT)
La Tomografia Ottica Computerizzata è un esame diagnostico non invasivo che permette di ottenere delle scansioni della retina e del nervo ottico per la diagnosi ed il follow-up di numerose patologie retiniche e del glaucoma: degenerazione maculare senile, retinopatia diabetica ed è inoltre particolarmente utile nei casi di edema maculare di varia origine e per lo studio della cornea. Si tratta di una tecnica di diagnosi per immagini basata sull’interferometria a luce bianca o a bassa coerenza, un fascio laser privo di radiazioni nocive che viene impiegato per analizzare le strutture oculari mediante sezioni ad alta risoluzione.
Angio OCT ed Enface OCT
Un innovativo strumento, rivoluzionario per il settore dell’oftalmologia. Si tratta di un esame che va a implementare notevolmente le potenzialità dell’ OCT tradizionale.
Quest’ultimo infatti consente una valutazione tomografica (grazie a un raggio laser innocuo) della retina, permettendo di evidenziare aree edematose, cicatriziali, lesionate da vari processi patologici. L’ANGIO-OCT invece, va a studiare, senza alcun mezzo di contrasto endovena, la circolazione retinica e coroideale in modo approfondito, oltre a fornire le immagini OCT classiche. Semplificando può essere assimilato alla fluorangiografia, ma con l’immenso vantaggio di non richiedere mezzo di contrasto. Permette una valutazione approfondita di tutte le patologie vascolari retiniche, quali il diabete, le ischemie, le trombosi, le degenerazioni maculari (DMLE).
In sintesi, eseguendo un ANGIO OCT, si potranno avere tutte le informazioni dell’OCT tradizionale con aggiunta della visualizzazione della circolazione retinica, di ricostruzione 3d della mappa strutturale della retina e della ricostruzione per immagini, piano per piano della stessa (un po’ come avviene per la RMN o la TC).
Cataratta:
La lente naturale posta all’interno dell’occhio, che consente di mettere a fuoco le immagini sulla retina, si chiama cristallino.
La cataratta è la perdita di trasparenza con progressiva opacizzazione del cristallino. Generalmente l’insorgenza di cataratta è legata al processo di invecchiamento dei tessuti e può colpire uno o entrambi gli occhi in modo più o meno marcato. Il cristallino da limpido diventa opaco, e tale processo può arrivare a compromettere significativamente la visione, limitando le attività quotidiane e l’autonomia di chi ne soffre.
Esistono tuttavia anche forme giovanili di cataratta dovute ad esempio a traumi, farmaci e ad altre patologie.
La diagnosi di cataratta si effettua nel corso di una visita specialistica oculistica, anche tramite l’ausilio di esami diagnostici specifici.
E’ importante non sottovalutare sintomi come annebbiamento della visione, abbagliamento della luce frontale, percezione alterata dei colori e sdoppiamento delle immagini.
Vista l’elevata incidenza della patologia dopo una certa età, anche senza sintomi importanti, è consigliabile sottoporsi a visita oculistica periodicamente già dai 55 anni.
Ad oggi, la chirurgia è l’unico trattamento in caso di cataratta. L’intervento, di breve durata, viene solitamente effettuato in regime di day hospital in anestesia locale, e prevede la rimozione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una nuova lente intraoculare (IOL – intraocular lens), anche nota come cristallino artificiale, consentendo al paziente di ottenere benefici in termini di recupero visivo già dopo pochi giorni.